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Adiós Fidel - All'Avana senza un cazzo da fare

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view post Posted on 5/5/2008, 21:26
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IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI
Associazione Culturale
Editoria di qualità dal 1999
DA SEMPRE CONTRO L'EDITORIA A PAGAMENTO
Sito internet: www.ilfoglioletterario.it
Myspace:http://www.myspace.com/edizioni_il_foglio

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Alejandro Torreguitart Ruiz

Adiós Fidel - All'Avana senza un cazzo da fare



Pagine 184 - Euro 15,00

ISBN 978 - 88 - 7606 - 177 - 6

EDIZIONI A.CAR - EDIZIONI IL FOGLIO

www.edizioniacar.net


Il titolo della raccolta è Adiós Fidel, preso da un recente racconto politico,
prontamente integrato da All'Avana senza un cazzo da fare, perché il cuore delle
storie riguarda la vita quotidiana. All'Avana, in tempi di periodo speciale, c'è
poco da fare, a parte inventare il modo di mettere insieme il pranzo con la cena. E
allora seguiamo Alejandro nelle peripezie a caccia di mulatte, mentre si esibisce
con il gruppo, quando pensa al romanzo da pubblicare e nei ricorrenti sogni di fuga.
Nella parte politica l'autore ironizza sugli eventi cubani più importanti, ma spesso
si lascia prendere la mano dal dramma, piange per la fucilazione di poveri ragazzi
che scappano, ricorda la fanciullezza accanto alla madre e attende la morte di un
nonno comunista malato di tumore. Il sarcasmo del giovane cubano imperversa nei
racconti migliori e non risparmia nessuno, da Chávez ad Alarcón, passando per Perez
Roque e Carlos Lage, per arrivare a Fidel e Raúl. (Gordiano Lupi).



E a me viene a mente una sera dopo una festa sul Malecón, c'era ancora Juliana
allora, ridevo, scherzavo, dicevo che un giorno avrei sequestrato la lancita e sarei
fuggito a Miami, come una volta qualcuno lo aveva già fatto, non è mica lontana
Miami, dicevo. La sera d'estate, quando il rum è finito, mi capita spesso di stare
appoggiato a quel muro di vecchio granito a guardare le stelle, forse aspetto un
soffio di vento, qualcosa che mi dia una speranza, chissà. Il vento porta sapore di
mare ed è già abbastanza. Dài che lo facciamo, diceva Juliana. Un giorno o l'altro.
Lei adesso è fuggita, è scappata davvero a Miami. Un uomo, una lancia, una cosa
qualunque, fuggire. E io sono qui che rimpiango e magari mi capita spesso di dire
domani lo faccio, un giorno di questi che non so proprio trovare un motivo per
andare avanti, un giorno lo faccio.



Gli eroi non fuggono, restano fedeli a una città perduta, si adattano al quotidiano
per sopravvivere, ché motivi per scappare ne avrebbero tanti, ma restano attaccati
alla loro terra solo per il terrore della nostalgia.



IL LIBRO E' STATO ACQUISITO DA EDIZIONI A.CAR di MILANO - www.edizioniacar.net

SI PUO' ORDINARE ANCHE AL FOGLIO LETTERARIO - www.ilfoglioletterario.it

DISTRIBUZIONE A.L.I. - AGENZIA LIBRARIA INTERNAZIONAL srl

http://www.alilibri.it/





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ALEJANDRO TORREGUITART RUIZ



Alejandro Torreguitart Ruiz (L'Avana, 1979) esordisce in Italia con Machi di carta -
confessioni di un omosessuale (Stampa Alternativa, 2003), definito un delicato e
intenso romanzo di formazione da Mario Fortunato su L'Espresso. Seguono La Marina
del mio passato (Nonsoloparole, 2004), Vita da jinetera (Il Foglio, 2005), Cuba
particular - Sesso all'Avana (Stanpa Alternativa, 2007) - 2.000 copie vendute - e
Adiós Fidel - All'Avana senza un cazzo da fare (Racconti 2003 - 2008) (Il Foglio -
A.Car, 2008). Tra gli inediti citiamo il romanzo fantapolitico Mr. Hyde all'Avana e
la biografia romanzata Un uomo chiamato Che Guevara. Alcuni racconti di impronta
politico-esistenziale sono stati pubblicati da quotidiani e riviste. Tra questi: Il
Tirreno, Il Messaggero, La Comune, Container, Progetto Babele, L'Ostile e Happy
Boys. Pubblica racconti sulla rivista telematica www.tellusfolio.it. Gordiano Lupi è
il traduttore e il titolare per lo sfruttamento dei diritti sulle sue opere in
Italia e per l'Europa. Sito internet: www.infol.it/lupi.



Oblò cubano di TELLUS FOLIO: http://www.tellusfolio.it/index.php?lev=65&color=blue





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UN RACCONTO INEDITO



Grazie Raúl che ci fai vivere e sognare.



Oggi telefona il camaján (1), che poi il camaján sarebbe il marito di mia cugina,
quello che traduce e mi fa pubblicare i libri in Italia che il diavolo se lo porti,
e fa pure lo spiritoso, lui se lo può permettere, mica ci deve fare i conti con
questa vita qui, il massimo che fa traduce, bella fatica, dico io che vivo e scrivo,
ma lui fa le battute, ci va giù peso col comico stasera. Alejandro, mi fa, come la
vedi questa Cuba modello cinese che prosegue senza sosta a ritmo di riforme
elettroniche? Adesso potete comprare pure il cellulare. Non sei contento? Ora, io lo
ascolto e non m'incazzo, ché tutto sommato i pochi chavitos che arrivano sono merito
suo, devo pure stare buono e avere tanta pazienza, però questa storia dei telefonini
liberi m'avrebbe fatto due palle come cocomeri, guarda. Il Granma scrive a tutta
pagina che il neopresidente cubano ha emesso un provvedimento che legalizza l'uso
dei cellulari tra la popolazione cubana, finalmente libera di acquistarli e
utilizzarli. Ecco, finche leggo sul Granma le solite cazzate mi sta bene, ci sono
abituato, ma sentire un italiano fare lo spiritoso mi manda in bestia. Il Granma
aggiunge che prima i telefonini erano utilizzati solo dai funzionari governativi e
dagli stranieri, adesso saranno disponibili i cellulari per cubani, Etecsa offrirà
servizi di telefonia mobile al pubblico, in collaborazione con Telecom Italia. Che
cazzo ridi camaján, è proprio così, c'avete le mani in pasta pure voi in questa
presa di culo telefonica, ché poi vorrei sapere chi se lo compra un telefonino a
Cuba con quello che costa e con gli stipendi che pagano. Il camaján prosegue a
briglia sciolta, ci va giù duro con l'ironia, dice che dobbiamo ringraziare Raúl
Castro, prima legalizza lettori DVD e forni a microonde, adesso pure i telefoni,
cosa vogliamo di più proprio non se lo spiega. Adesso Cuba non ha problemi, tutti i
cubani comprano lettori DVD, forni a microonde, cellulari come se piovesse e via
andare, si vive che è un piacere, si passa il tempo telefonando, un po' come in
Italia che invece di parlare si spediscono SMS. E i gravami eccessivi che tormentano
la vostra vita saranno cancellati, insiste, lo ha detto Raúl Castro, vi faranno
persino dormire negli alberghi di Stato, guarda. Continua a prendermi per il culo,
italiano del cazzo, tanto il telefono lo paghi tu, vai avanti tranquillo, non ti
stancare, ché io già lo vedo mio padre con dieci dollari di stipendio prenotare le
vacanze a Varadero insieme a ciccioni europei alloggiati per cento dollari al giorno
tutto compreso. Ma vedrai che vi lasciano scrivere pure sui blog, insiste, potrete
navigare in rete, senza tanti problemi, sarete il popolo più libero del mondo, tu
guarda Yoani Sánchez quanto scrive, la leggo pure io dall'Italia. Ora, come faccia
la Sánchez a scrivere su internet mica lo so, a me non lo fanno fare, però il suo
sito non riesco a vederlo, non so come mai, forse lo vedrai tu che sei italiano, ma
a me non riesce, non sono capace. E poi c'avete Mariela Castro che fa la paladina
dei gay, insiste il camaján, c'è una proposta di legge che garantirà pari diritti a
tutti i cittadini, libere unioni omosessuali e chirurgia per il cambio di sesso.
Bene, adesso siamo a posto, quasi quasi divento donna, così vado a battere sul
Malecón e qualche chavito lo rimedio. Mariela dice che è molto dispiaciuta di quello
che ha fatto suo zio ai gay, torture, galera, lavori forzati, campi di
concentramento rieducativi, piccoli errori che andranno presto sanati. Fidel si
sbagliava, pensava che l'omosessualità fosse un vizio capitalistico, adesso sappiamo
che non è vero, mangiare tre volte al giorno è un vizio capitalistico, ma per quello
non c'è da preoccuparsi, a Cuba lo abbiamo debellato, i veri problemi sono altri.
All'Avana c'è pieno di gay che si vogliono sposare e di checche che chiedono di
adottare figli, per Dio! Facciamo qualcosa al più presto, se no questo Paradiso in
terra che stiamo vivendo potrebbe vacillare per colpa di pochi disfattisti che
rivangano il passato. Caro camaján, Abel Prieto dice che il matrimonio tra lesbiche
e omosessuali sarà approvato e non causerà nessun terremoto, io sono contento, ché
c'ho pure tanti amici omosessuali, primo tra tutti Maicol che l'ho messo in un
libro, ma queste notizie bomba non riempiono la pancia. Magari Raúl potrebbe dire
cosa pensa di fare per la doppia valuta e per gli stipendi che non valgono un cazzo,
magari potrebbe suggerire con quali soldi comprare telefonini e DVD, magari potrebbe
dare qualche idea su come dormire negli alberghi senza il becco d'un quattrino,
magari potrebbe spiegare perché tiene in galera chi non la pensa come lui e perché
non siamo liberi di andare in giro per Cuba senza permessi e come mai non permette
l'uscita dal Paese. Magari. Chiedi troppo, fa il camaján, contentati dei cellulari,
ora sono liberi, magari te ne compri uno e la prossima volta chiami tu. Non ti
rispondo che è meglio, guarda. Grazie Raúl che ci fai vivere e sognare, quasi meglio
di Totti, più della magica Roma, lanciato verso un futuro di riforme che faranno di
Cuba un Paese moderno e vitale, una nuova Cina. Non dovete essere disfattisti.
Dovete credere nel futuro d'una rivoluzione infinita che non può finire, per Fidel e
Che Guevara che hanno lottato sulla sierra e sconfitto Batista. Ti sei fatto di roba
pesante, camaján? La pazienza ha un limite e i soldi di Adiós Fidel mica li ho
visti, magari manda un anticipo che compro riso e fagioli per il prossimo mese,
invece di dire cazzate. Grazie Raúl che ci fai vivere e sognare, canticchia quel
fesso d'italiano in sottofondo e io mica lo capisco perché ride tanto, non ha di
meglio da fare, si vede. D'un tratto mi viene a mente una cosa, non potevo pensarci
prima invece di stare ad ascoltare queste menate, è il primo d'aprile, cazzo d'un
italiano che m'hai preso in giro come si deve. Attacca vai e passami mia cugina che
almeno parlo spagnolo come si deve, fesso d'un camaján.



Nota al testo



(1) camaján è lo straniero che conosce bene Cuba perché è stato sull'isola molte
volte, quasi un cubano d'adozione.



Alejandro Torreguitart Ruiz

L'Avana 1 aprile 2008



Traduzione di Gordiano Lupi






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EDIZIONI IL FOGLIO

UFFICIO STAMPA

056545098
Corrispondenza: CASELLA POSTALE 171
Posta Centrale di via Volta - Piombino
Redazione: via Boccioni 28
57025 PIOMBINO (LI)
 
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iskra.allende
view post Posted on 6/5/2008, 00:51




Interessante, ma credo l'autore abbia il dente avvelnato e contro il sistema cubano e si lasci un po' prendere la mano, vengo e mii spiego:

1. I lettori DVD, forni a micro onde etc. erano vietati perchè l'embargo USA coinvolgendo anche i prodotti petroliferi non permetteva alla rete elettrica cubana di avere sufficiente energia per supportare quel sistema di consumi (oggi lo ha in virtù di un massiccio investimento sulle energie alternative e grazie al petrolio venezuelano)
2. Vi è un problema salariale e dovuto alla doppia moneta che il nuovo governo sta risolvendo a fatica mediante aumenti salariali e stimoli alla produzione specie nel settore alimentare.
3. La vera censura internet per Cuba è costituita dal blocco USA che si estende anche al settore delle comunicazioni, Cuba ad oggi non è collegata alla rete internet mondiale perchè dalla Florida non gli "allungano" i cavi, l'Isola è così costretta ad utilizzare il sistema - oneroso - della connessione satellitare.
3. Sul tema della omosessualità Cuba dimostra oggi di essere molto più avanti dell'Italia e di aver superato una cultura machista eredità non certo del castrismo bensì della Chiesa cattolica. Comunque non vi sono mai stati lager, molti omossessuali rifiutandosi di fare il militare venivano assegnati alle Brigate di Produzione, che lo stesso Fidel fece chiudere rendendosi conto degli abusi e delle degenerazioni che queste ingeneravano.
4. Fortunatamente a Cuba (a differenza della vicina e capitalistica Haiti) si mangia 3 volte al giorno (non ostante il blocco USA).

segnalo: IL TERRORISMO DEGLI STATI UNITI CONTRO CUBA (SPERLING E KUPFE EDITORI, 2007) con articoli di Gianni Minà, Gabriel Garcia Marquez, Noam Chomsky, Ricardo Alarcon etc. e FIDEL CASTRO, CUBA E GLI STATI UNITI (SPERLING E KUPFER EDITORI, 2007) libro-intervista a Ricardo Alarcon de Quesada realizzato da Salim Lamrani con la prefazione di Ignacio Ramonet, per chi fosse interessato entrambi i libri i posso acquistare su internetbookshop.it, oppure a patto che tornino li presto io :-)

Saluti, Nikolaj Ostrovskij

segnalo questo articolo di Salim Lamrani.
da rebelion.org - www.rebelion.org/noticia.php?id=66234
Cambiamenti a Cuba?
Salim Lamrani

Rebelion
19/04/08
Dopo l’elezione di Raul Castro a presidente della Repubblica, la stampa occidentale è stata prolissa in materia di cambiamenti avvenuti a Cuba e ha osannato un’eventuale liberalizzazione dell’economia dell’isola (1). Ma questa materia è stata trattata, com’è usuale nei confronti di Cuba, in modo superficiale ed erroneo.

Le restrizioni che erano vigenti fino ad ora, circa l’acquisto di apparati elettrici e telefoni cellulari o l’accesso agli hotel, avevano spiegazioni razionali, ma le multinazionali dell’informazione non lo hanno certo spiegato. Ai primi dell’anno, poco dopo la decisione di Fidel Castro di non presentarsi alla rielezione, vi è stato un intenso dibattito con l’obiettivo di migliorare il socialismo cubano che ha coinvolto tutta la popolazione, dibattito che ha prodotto 1,3 milioni di proposte.

Gli elettrodomestici
I media hanno annunciato con squilli di tromba che i cubani erano liberi di acquistare apparati elettrici e elettrodomestici, facendo intendere che n’era proibita la vendita (2). La realtà è ben diversa. La vendita di quegli articoli non è mai stata proibita a Cuba, a parte alcuni prodotti informatici e altri di grande consumo energetico (come le cucine elettriche e i forni a microonde) a causa di una fase in cui la produzione di energia elettrica era insufficiente a coprire le necessità della popolazione.

Durante il “periodo especial” cominciato nel 1991, seguito alla disintegrazione del blocco sovietico, Cuba rimase sola di fronte al mercato internazionale e dovette fare fronte alla scomparsa di più del 80% del suo commercio estero, otre alla recrudescenza dell’implacabile aggressione economica statunitense. In quel contesto estremamente difficile, l’isola caraibica è stata colpita da grandi penurie, specie in materia energetica, che causava lunghi black-out. In quella fase le autorità vietarono la vendita di apparati elettrici divoratori di energia. Quelle restrizioni erano totalmente giustificate. Sarebbe stato irresponsabile procedere in modo diverso, perché il sistema energetico sarebbe collassato.

Grazie all’ingegno dei cubani, agli sforzi sostenuti dalla popolazione e ai nuovi rapporti commerciali con paesi come Venezuela e Cina, ora Cuba dispone di un’economia più forte ed è riuscita a risolvere il problema energetico. Grazie alla “Rivoluzione energetica” lanciata nel 2006, che ha permesso di sostituire le lampadine e i vecchi frigoriferi, ventilatori e altri apparati elettrici con prodotti più moderni e a basso consumo, milioni di cubani hanno beneficiato di tutta una gamma di nuovi elettrodomestici a prezzi scontati dallo Stato, ovvero, per mezzo di un abbassamento del prezzo di mercato.

Adesso il risparmio d’energia permette di soddisfare le esigenze della popolazione, il che spiega l’eliminazione delle restrizioni circa l’acquisto di nuovi elettrodomestici, computer e video. Così i cubani ora hanno accesso ad una maggiore gamma di beni di consumo.

Quindi, le limitazioni si spiegavano soltanto per un fattore d’ordine economico, in pratica per la carenza di produzione d’energia.

La stampa occidentale non si è presa il disturbo di affrontare questi argomenti. I media si sono affrettati a sottolineare, a ragione, che molti cubani non potevano accedere all’acquisto di merci a prezzo di mercato a causa del costo elevato rispetto al loro salario, relativamente modesto vigente a Cuba.


Nonostante, in realtà, il problema riguardi la maggior parte della popolazione mondiale che vive in povertà, e le cui prime preoccupazioni non sono mica l’acquisto di un lettore DVD o di un microonde, ma di riuscire a mangiare tre volte al giorno, avere accesso alla sanità e all’educazione, angustie inesistenti a Cuba.

Secondo l’ultima relazione dell’ONU per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) sull’insicurezza alimentare nel mondo, 854 milioni di persone in tutto il pianeta, di cui nove milioni nei paesi industriali, soffrono di denutrizione (3).


Nel continente americano solo tre paesi hanno raggiunto gli obiettivi della Conferenza Mondiale sull’Alimentazione del 2015: Cuba, Guyana e Perù (4).

Secondo l’UNESCO, un adulto su cinque nel mondo è analfabeta, cioè 774 milioni di persone, di cui 74 milioni di bambini, non hanno scuole (5).

Secondo l’UNICEF, ogni giorno più di 26.000 bambini muoiono di fame o di malattie curabili, cioè 9,7 milioni ogni anno (6). Nessun cubano ne fa parte.

Le multinazionali dell’informazione eludono sempre la visione della realtà cubana a confronto con la realtà latinoamericana e del Terzo Mondo, perché sarebbe edificante.

I cellulari

A Cuba è stato ampliato anche l’accesso al cellulare, per diverse ragioni (7).

La prima è d’ordine economico, la seconda d’ordine tecnologico. Nel mondo occidentale l’accesso al cellulare si è massificato in tutto il mondo occidentale negli anni 90’.

In quell’epoca Cuba aveva altre priorità. Si trattava di affrontare problematiche relative all’alimentazione, al trasporto e alla casa. Ora, la questione alimentazione è risolta e quella del trasporto è in via di soluzione, soprattutto grazie all’importazione di molti autobus cinesi.


Quanto alla casa, invece, il problema è ancora aperto. Non si tratta certo di una specificità cubana, è la stessa realtà di una qualunque città del primo mondo, come a Parigi, ma con una differenza: a Cuba si tratta di una carenza dovuta alle sanzioni economiche statunitensi che impediscono la costruzione di 100.000 abitazioni aggiuntive l’anno, mentre i parigini devono affrontare un’assurda aberrazione. Infatti, più di 100.000 abitazioni di proprietà delle classi agiate, sono vuote mentre 100.000 famiglie stanno cercando un tetto. Nonostante esista una legge che permette alle autorità di fare delle requisizioni, non la applica mai nessuno.


A Cuba i cittadini non accetterebbero mai uno scandalo del genere (8).

In Francia, secondo il Ministero della Casa, 1,6 milioni di persone vivono in case senza bagno o doccia. Più di un milione di francesi sono alloggiati in “situazioni di sovraffollamento accentuato”, 550.000 persone vivono in pensioni (tra cui 50.000 bambini), 146.000 in caravan e 86.000 sono “senza tetto” e vivono per la strada. Circa due milioni di abitazioni in Francia sono vuote, di cui 136.554 solo a Parigi.

Un’altra aberrazione: soltanto 32.000 alloggi a Parigi pagano la giusta tassa sulla casa vuota, mentre dovrebbero pagarla più di 136.000. Ma le autorità preferiscono chiudere gli occhi (10).

Tornando al cellulare, il secondo ostacolo era di ordine tecnologico (ancora in vigore per accedere ad Internet, perché Washington impedisce a Cuba di connettersi al cavo in fibra ottica sul fondo dello Stretto della Florida). Cuba dispone di una connessione satellitare limitata, che per di più è molto costosa. Ecco perché l’accesso al telefono cellulare era stato limitato.

Con il miglioramento della situazione economica l’offerta si è ampliata a tutta la popolazione, anche se le tariffe continuano ad essere molto elevate. Il cellulare, sebbene molto diffuso in Occidente, continua ad essere un lusso per molti abitanti del pianeta.


Gli hotel


Anche in merito agli hotel i media hanno dato prova della solita parzialità. Fino al 1 aprile del 2008 non era proibito l’accesso agli hotel di lusso, come sostiene la stampa occidentale, ma solo limitato. La spiegazione è di ordine sociale ed economico.

Negli anni 90’ la ricomparsa di un fenomeno sradicato quando trionfò la Rivoluzione stava impensierendo le autorità: la prostituzione. Per affrontare il problema sorto dalle difficoltà in cui versavano i cubani, il governo decise di limitare l’accesso della popolazione alle infrastrutture turistiche. Grazie al lavoro degli operatori sociali e al miglioramento della situazione economica, questo fenomeno sociale si è sostanzialmente attenuato.

La seconda spiegazione è di ordine economico. Con lo sviluppo vertiginoso del turismo a partire dagli anni novanta, la struttura alberghiera cubana divenne insufficiente per accogliere contemporaneamente cubani e stranieri. Le autorità privilegiarono gli stranieri, soprattutto in alta stagione, per ragioni economiche.

La stampa occidentale ha profuso i dati sui costi proibitivi per il cubano medio. Secondo l’Associated Presss, sono ben pochi i cubani che possono pagare un pernottamento da 173 dollari all’hotel “Ambos Mundos” (quattro stelle) dell’Habana Vecchia, uno degli hotel più prestigiosi della capitale, caro a Ernest Hemingway (11). Ha ragione. Ma si dimentica che l’accesso ad un hotel prestigioso è un lusso per tutti gli abitanti del Terzo Mondo e per buona parte di quelli che vivono nei paesi sviluppati. A titolo di confronto, per esempio, quanti francesi possono pagare un pernottamento da 730 euro (la meno costosa) al Ritz (cinque stelle) di Parigi?

Liberalizzazione economica?

Queste riforme portano ad una certa liberalizzazione dell’economia cubana? (13).

Sarebbe un errore crederlo. Si deve ricordare che negli anni 80’ i cubani avevano accesso ai beni di consumo in abbondanza, si tratta semplicemente della sospensione delle restrizioni che non avevano più ragione di essere. Altre dovrebbero seguire rapidamente. Il governo, per esempio, ha deciso di affittare terreni incolti a piccoli produttori privati per aumentare la produzione agricola, in un momento in cui i prezzi degli alimenti sono cresciuti in modo vertiginoso (14).

I veri cambiamenti a Cuba sono avvenuti nel 1959, e da allora c’è stata una costante evoluzione e nel dibattito interno. La critica, del resto, è costante, e per comprenderlo basta dare uno sguardo alla stampa nazionale per convincersene, in particolare leggendo Juventud Rebelde e Trabajadores, sempre incisivi. Tra gli alti dirigenti c’è una volontà politica, innegabile, di suscitare il dibattito.

La stessa figlia di Raúl Castro, Mariela Castro, sessuologia che difende i diritti delle minoranze gay e lesbiche, si è dichiarata a favore del socialismo, ma con meno proibizioni (15).

Ma i media fingono che questa realtà non esista.

Al contrario di quanto pretendono - e sperano- Washington e l’Unione Europea, i cubani non torneranno ad un’economia di mercato, ma continueranno a lavorare per la costruzione di un socialismo moderno, più giusto e razionale.


Note

(1) Will Weissert, «Raul’s Reforms May Strengthen Communism», 2 de abril de 2008.

(2) Will Weissert, «Castro Reforms: Dvd’s, Farms for Cubans», The Associated Press, 2 de abril de 2008.

(3) Organisation des Nations unies pour l’alimentation et l’agriculture, L’état de l’insécurité alimentaire dans le monde 2006 (Rome : FAO, 2006), p. 8.

(4) Ibid., p. 17.
(5) Institut de statistique de l’UNESCO, «Alphabétisme», 9 de abril de 2007. http://www.uis.unesco.org/ev.php?URL_ID=64...URL_SECTION=201 (sitio consultado el 15 de abril de 2008).

(6) UNICEF, La situation des enfants dans le monde 2008. La survie de l’enfant (New York, décembre 2007), p. 1.

(7) The Associated Press, «Cuban Restrictions Eased By Raul Castro», 2 de abril de 2008, Will Weissert, «Cubanos hacen largas filas para comprar celulares», The Associated Press/El Nuevo Herald, 15 de abril de 2008.

(8) Droit au Logement, «Le logement en chiffres: exclusions et inégalités», 2002. http://www.globenet.org/dal/index.php3?page=SOMMSITUCHIF (sitio consultado el 15 de abril de 2008).

(9) Ministère du Logement, de l'Equipement et des Transports, Questionnaire de la Commission de la Production et des Echanges. Projet de LFI pour 2001 & INSEE, enquête 2001 sur la population «fréquentant les services d'hébergement et les distributions de repas chauds», in Droit au Logement, op. cit.

(10) Droit au Logement, op. cit.
(11) Will Weissert, «Thanks Raul: Cubans Can Stay in Hotels», The Associated Press, 1 de abril de 2008.

(12) Hôtel Ritz Paris, «Tarifs».http://www.ritzparis.com/jump_to.asp?id_target=1250&id_lang=1 (sitio consultado el 15 de abril de 2008).

(13) Reuters, «Les téléphones portables désormais autorisés à Cuba», 14 de abril de 2008.

(14) The Associated Press, «Cuba Lends private Farmers Unused Land», 1 de abril de 2008; Andrea Rodriguez & Will Weissert, «Communiste Cuban Solution: Private Farms», 5 de abril de 2008.

(15) Alessandra Coppola, «Socialismo, ma con meno proibizioni», Corriere della Sera, 27 de marzo de 2008.

Salim Lamrani è professore, scrittore e giornalista francese, specialista in relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Ha pubblicato vari libri: Washington contre Cuba (Pantin: Le Temps des Cerises, 2005), Cuba face à l’Empire (Genève: Timeli, 2006) y Fidel Castro, Cuba et les Etats-Unis (Pantin: Le Temps des Cerises, 2006). Acaba de publicar Double Morale. Cuba, l’Union européenne et les droits de l’homme (Paris: Editions Estrella, 2008).

[email protected]
Traduzione per Rebelion di Caty R.

Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR

 
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